La guerra è iniziata un giorno imprecisato dell’autunno del 2019. Durante l’inverno del 2020 si ripeterà che il primo colpo è stato sparato in un mercato umido di Wuhan, metropoli di 11 milioni di persone nel cuore della Cina. Sembra che la munizione sia stato un pipistrello che lì viene usato per fare zuppe. Forse ne faranno un po’ meno dopo l’epidemia perché il regime di Pechino si è mosso per mettere gli animali selvatici al bando.
Una malattia che viene dal pipistrello è ora la verità sull’origine del nuovo coronavirus, non la più esatta: l’Istituto superiore di Sanità italiano si limita a scrivere sul sito che il virus è passato dall’animale all’uomo ma non specifica che è stato il pipistrello. Conferma però il “salto di specie”, “Spillover” in inglese, titolo del profetico romanzo di David Quammen edito in Italia da Adelphi. Il 31 dicembre 2019 il nuovo coronavirus è stato per la prima volta intercettato, il 7 gennaio 2020 sequenziato dai ricercatori cinesi. Intorno al 20 gennaio, inizio delle feste per il capodanno lunare, Pechino lo ha comunicato al mondo.
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