Il nuovo coronavirus sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale come solo la crisi economica 2007-2008 ha saputo fare. Probabilmente di più. Quella di un decennio fa era la crisi della finanza americana, i colpevoli da mettere alla gogna erano gli algoritmi, la spregiudicatezza degli operatori, i mutui gonfiati: se volessimo individuare il vizio capitale penseremmo all’avarizia e alla superbia. Nel caso del coronavirus c’è sempre di mezzo la superbia (il regime cinese ha negato finché ha potuto, e chissà se ha detto la verità sui numeri del contagio) ma l’altro unico peccato a cui possiamo pensare è la gola.
Magari un giorno saranno pubblicate altre teorie scientifiche attendibili sull’origine del virus ma finora dobbiamo credere ai pipistrelli o chi per loro. Perché c'è anche la variante del doppio salto - pipistrello, serpente, uomo - ma si tratta pur sempre di un salto di specie. L’alternativa è inseguire le tante ipotesi che circolano rapide come il virus, tra queste l’inquietante denuncia giornalistica del Wall Street Journal secondo cui Covid-19 sarebbe stato fabbricato in un laboratorio supersegreto di Wuhan, e come Frankenstein, sarebbe sfuggito per sbaglio ai suoi creatori. Denuncia che attualmente non è suffragata da prove.
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